Lepanto - O último cangaceiro il 20 marzo alle 21.30 allo storico Cineclub Bloom a Mezzago, dopo l’anteprima al Bergamo Film Meeting
Il film doc di Enrico Masi della Caucaso Factory, in viaggio fra l’Italia e il Brasile, intreccia il divenire dei sentimenti con la mutazione delle città investite dai Mega Eventi
Lepanto - O último cangaceiro è il nuovo film doc della casa di produzione indipendente Caucaso. Presentato in anteprima mondiale e in concorso al Bergamo Film Meeting, sarà proiettato allo storico cineclub Bloom di Mezzago, domenica 20 marzo alle 21.30. La visione, in lingua originale con sottotitoli, sarà preceduta dalla presentazione del regista Enrico Masi.
Lepanto dà seguito alla linea tematica ed emotiva di The Golden Temple, che nel 2012 testimoniava l’impatto dei Giochi Olimpici su Londra. In un’evoluzione che ibrida cinema documentario e cinema di finzione, ci porta in un Brasile sconvolto dai trascorsi mondiali di calcio e dalle prossime Olimpiadi. Le immagini si intrecciano con le vicende di Michael Wells, fotoreporter inglese che raggiunge Masi in Italia, in Emilia Romagna, per diventare la voce narrante del documentario sulla situazione brasiliana. Mike ha perso la sua casa proprio a causa dei Giochi londinesi, vive un periodo complesso e intenso mentre si allontana dalla compagna Maria.
In una ricerca fotografica e visiva esaltata dalla pellicola 16mm, Lepanto mostra le sue anime diverse e interdipendenti: il documento arricchito dai volti e le testimonianze delle persone coinvolte negli sgomberi; le emozioni, anche queste dolorosamente reali, di Maria e Mike; le immagini diffuse e ricercate, narrazione puramente visiva, che legano storie e luoghi. Attraverso lo sguardo filmico e le parole di Mike, offre una riflessione sul tempo, sulla sua capacità di destabilizzare le nostre esistenze e le idee su cose che tendiamo a considerare immutabili e acquisite, come i luoghi e gli spazi che ospitano la nostra vita. Lepanto testimonia, in Brasile, lo sgretolamento di un tessuto “quasi rurale” che consentiva, all’interno della società, la sussistenza di gruppi comunitari in cui sentirsi accolti e che permettessero all’individuo di definirsi.
La lavorazione ha portato a due anni di ricerca, scrittura, riprese e montaggio avvenuti tra Londra, Bologna, Ferrara, Berlino, il Delta del Po, Rio de Janeiro e Sao Paulo. In un viluppo di storie, volti ed emozioni, Lepanto osserva luoghi come la baia di Guanabara, a Rio de Janeiro, con le sue mille chiatte e petroliere, accostandoli al nostro metafisico delta del Po e alle Valli di Comacchio, oppure, a Bologna, all’ambientazione dantesca del torrente Aposa e degli spazi sotterranei straordinari dei Bagni di Mario, misterioso ed elegante capolavoro del ‘500, opera dell’architetto palermitano Tommaso Laureti.
Lepanto è il primo capitolo di una trilogia brasiliana, seguiranno il documentario “Historia do Futuro - the heart dies screaming”, per il mercato televisivo, e il cortometraggio monografico “Alla ricerca di una terra senza il male” per il circuito Human Rights.
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