All'interno de "Il giardino delle Esperidi".
Il palcoscenico: una strada vuota dove calarsi a pugni stretti con “la camminata dondolante da
maschi tutti un fascio di nervi”; in dialogo con le note di un sax cercare una strategia per stare al mondo. Il testo: una sola frase quasi d'un solo fiato, un pedale di sentimenti, lirico, come una ballata, in cui cantare "le vecchie, gli arabi, i mendicanti, i controllori, i poliziotti, i teppistelli
tirati a lucido, lo schifo di odori, lo schifo di rumori, i litri di birra, la voglia di una stanza".
Altre informazioni utili:
Sito web: http://www.campsiragoresidenza.it
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