Intervista a cura di Puccy Paleari.
Venanzio Gibillini è nato in Francia nel 1924. Residente a Milano con la famiglia, lavorava al deposito locomotive di Milano-Greco. Arrestato nel luglio del 1944 con l’accusa di sabotaggio, venne incarcerato nel carcere di San Vittore dove subì alcuni violenti interrogatori. Venne trasferito prima nel lager di Bolzano e successivamente deportato in Germania. Internato nel lager Flossenbürg e poi in quello di Kottern (sottocampo di Dachau) fu costretto a lavorare come meccanico in una fabbrica di aeroplani. Venne liberato a Pfronten nel 1945, nel corso della “marcia della morte” durata due giorni.
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