Rogo della Giubiana a Seregno

Rogo della Giubiana

Secondo la tradizione, l'ultimo giovedì del mese di Gennaio nelle piazze cittadine venivano allestiti grandi roghi, su cui veniva arso un manichino di paglia e stoffa di un'anziana donna, la Giubiana appunto, che rappresentava i mali dell'inverno da scacciare, per invocare l'arrivo della primavera e ottenere benevoli influssi per la raccolta e la semina.

Sabato 29 gennaio verrà bruciato il fantoccio della Giubiana, che, novità di quest'anno, sarà accompagnato anche da quello del Gianèe, figura maschile e marito della donna. La leggenda racconta che i due girovagavano con un lungo bastone percuotendo i campi per renderli fecondi, intonando filastrocche e danzando.

In occasione del falò tutti col naso in su ad osservare il fuoco, se sale diritto è considerato un buon segno per la stagione in arrivo, e senza rinunciare al piacere culinario. Infatti, dalle ore 20.30 come da rito sarà distribuito il tipico risotto con la "luganega", risotto giallo con salsiccia, un contorno irrinunciabile di questa festa contadina.

Anticipazione al falò i due fantocci, seduti su un carro agricolo e alti più di quattro metri, saranno esposti ai cittadini in piazza Concordia nelle giornate di sabato 22 gennaio dalle ore 14 alle 19, domenica 23 gennaio dalle ore 9 alle 19 e sabato 29 gennaio dalle ore 14 alle 18.


L'evento è organizzato dall'Associazione Madonna della Campagna in collaborazione con l'Assessorato allo Sport e alle Attività Giovanili.

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Un salto indietro nella leggenda

La Giubiana è una strega, spesso magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse. Vive nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non mette mai piede a terra, ma si sposta di albero in albero. Così osserva tutti quelli che entrano nel bosco e li fa spaventare, soprattutto i bambini. L'ultimo giovedì di gennaio (il nome deriva appunto da "giovedì", giorno in cui, secondo la tradizione, si riunivano le streghe per i loro riti) va alla ricerca di qualche bambino da mangiare. Ma una mamma le tese una trappola. Preparò una gran pentola piena di risotto giallo (zafferano) con la luganega (salsiccia) e lo mise sulla finestra. Il profumo era delizioso. La Giubiana sentì il buon odore e corse con la sua scopa, verso la pentola e cominciò a mangiare il risotto. Il risotto era tanto ma era così buono, che la Giubiana non si accorse che stava per arrivare il sole che uccide le streghe. Così il bambino fu salvo.


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