Fausta Mancini a Como

Fausta Mancini

 

Pinacoteca civica, via Diaz 84 - Como

Da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00

Descrizione

Dall'1 luglio 2023 la Pinacoteca civica di Como espone in Campo quadro il ritratto di Fausta Mancini, proseguendo in questo modo il percorso di valorizzazione della figura dell’umanista comasco Paolo Giovio e della sua collezione di ritratti di uomini illustri grazie al restauro di questo dipinto, appena concluso grazie al sostegno di Inner Wheel.

Fausta Mancini – nata a Roma nel 1519, era assai nota nell’ambiente romano del Cinquecento: morì di parto nel 1543, a soli 24 anni, evento che colpì profondamente l’ambiente letterario romano tanto che in sua memoria dopo la morte scrissero, tra gli altri, Annibal Caro, Michelangelo, e Dionigi Atanagi. È rappresentata di profilo e velata come la “Velata” di Raffaello ma tiene chiuso con la mano destra il velo in modo tale da non poterne vedere l’abbigliamento. Questo gesto potrebbe essere messo in relazione a quelle doti di modestia e di castità, espresse dai modi gentili e verecondi, tanto lodate dai poeti suoi contemporanei. L’identificazione è assicurata dall’epigrafe perché non esistono fonti iconografiche note cui riferirsi anche se Vasari ricorda, nella vita del grande miniaturista Giulio Clovio, un ritratto oggi sconosciuto, della Mancini, la cui esistenza è confermata da una lettera dello stesso Clovio ad Alessandro Farnese, amante della Mancini e committente dell’opera.

Come spiega Bruno Fasola, uno dei massimi esperti della collezione gioviana, è noto che nella collezione gioviana erano presenti anche ritratti femminili: quello di Rossellana “Uxor Solimani” (oggi in collezione privata), e altri non più rintracciabili (quello di Lucrezia Borgia, del quale si avevano testimonianze della sua presenza in Como fino alla prima metà del XX secolo, o di Bianca Cappello, Gameria e Giulia Gonzaga , conosciuti attraverso le copie).

L’intervento di restauro, eseguito dalla restauratrice Alessandra Collina, ha permesso di ritrovare le cromie originali del dipinto, esaltando la leggerezza del velo, oltre che la delicatezza dell’incarnato del volto della donna. Il restauro inoltre ha messo in evidenza una discreta qualità pittorica, pur con qualche incertezza nella realizzazione della mano, ma una esecuzione non sufficientemente caratterizzata per poter formulare un’ipotesi attributiva. Si potrebbe pensare che il ritratto gioviano sia quello descritto nella lettera di Annibal Caro, visto che di esso non ci sono più tracce e che Giovio era particolarmente legato alla famiglia Farnese, o che da esso sia stato tratto ma non avendo alcuna descrizione del ritratto del 1543 o del disegno del Clovio questa rimane solo un’ipotesi non suffragata dai documenti ma solo plausibile vista la possibile attribuzione della tela comasca ad un pittore romano del primo ‘500.

Ingresso compreso nel biglietto di ingresso alla Pinacoteca civica:
Tariffa intera € 5,00
Tariffa ridotta € 3,00
Biglietto cumulativo € 12,00
Family pass € 12,00

Pinacoteca Civica

Tel. +39 031269869
musei.civici@comune.como.it

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